Chiesa parrocchiale Natività di Maria Santissima
Chiesa parrocchiale Natività di Maria Santissima
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Castellamonte (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | località Spineto |
Modalità di accesso | Accesso gratuito Accesso ai disabili |
I primi atti che confermano l’esistenza dell’edificio religioso, che sorge a ridosso dell’antichissima roggia dei mulini risalgono al 1329 e si riferiscono alla visita pastorale compiuta dal vescovo di Ivrea Mons. Avogadro Palayno.
Questi documenti nominano la chiesa come “S.Maria del Castellazzo”, lecito quindi supporre l’esistenza in quel luogo di una casaforte o castello del quale la chiesa era di pertinenza.
Da qui inizia la storia, ma in merito alle origini della chiesa santuario di Spineto, la tradizione popolare si confonde con la leggenda e conserva la memoria di un glorioso avvenimento che, sul principio dell’anno mille, dette origine alla chiesa e al successivo abitato; ricorda cioè che sul luogo ove sorge la chiesa attuale, la Maria S.S. apparve su di uno spineto che prodigiosamente fiorì fuori stagione, donando la parola ad un giovane sordomuto che assistette all’evento miracoloso.
La fama del miracolo corse rapida e Ottone I conte di Castellamonte e figlio di re Arduino fece edificare la chiesa e il castello e nel 1023, quando moriva la di lui madre Bianca ex regina d’Italia venne sepolta sotto l’altare maggiore della chiesa.
A questa data fu fatto riferimento per le celebrazioni del IX centenario dell’edificazione della chiesa avvenute nel 1923.
La custodia della chiesa durante più secoli venne affidata agli eremiti; da qui il nome di Ecclesia Eremitarum Beatae Mariae Verginis de Spiney.
Il novello Santuario divenne presto meta di pubbliche processioni e di veri pellegrinaggi specialmente nei giorni dell’Ascensione di N.S. Gesù Cristo e dell’8 settembre ricorrenza della miracolosa Apparizione.
Più volte danneggiata da eventi bellici e rimaneggiata ancora nel 1742, assunse le forme attuali nel 1870.
Addossato allo slanciato campanile ricoperto di scardole policrome, l’edificio religioso presenta una facciata barocca, sulla quale sono state apposte negli anni ’80 del secolo scorso tre pannelli ceramici opera del prof. Alfeo Ciolli.
L’interno, a croce latina, possiede armoniose linee barocche; due cappellette laterali provviste di magnifici altari con relative icone secentesche in legno scolpite e finemente indorate e una cupola di elegante fattura.
Nei boschi della collina sovrastante Spineto, sulla strada che si inerpica dal canton Barengo verso la collina di Filia, si può ammirare un’antica Chiesa campestre risalente al XIV secolo.
Questi documenti nominano la chiesa come “S.Maria del Castellazzo”, lecito quindi supporre l’esistenza in quel luogo di una casaforte o castello del quale la chiesa era di pertinenza.
Da qui inizia la storia, ma in merito alle origini della chiesa santuario di Spineto, la tradizione popolare si confonde con la leggenda e conserva la memoria di un glorioso avvenimento che, sul principio dell’anno mille, dette origine alla chiesa e al successivo abitato; ricorda cioè che sul luogo ove sorge la chiesa attuale, la Maria S.S. apparve su di uno spineto che prodigiosamente fiorì fuori stagione, donando la parola ad un giovane sordomuto che assistette all’evento miracoloso.
La fama del miracolo corse rapida e Ottone I conte di Castellamonte e figlio di re Arduino fece edificare la chiesa e il castello e nel 1023, quando moriva la di lui madre Bianca ex regina d’Italia venne sepolta sotto l’altare maggiore della chiesa.
A questa data fu fatto riferimento per le celebrazioni del IX centenario dell’edificazione della chiesa avvenute nel 1923.
La custodia della chiesa durante più secoli venne affidata agli eremiti; da qui il nome di Ecclesia Eremitarum Beatae Mariae Verginis de Spiney.
Il novello Santuario divenne presto meta di pubbliche processioni e di veri pellegrinaggi specialmente nei giorni dell’Ascensione di N.S. Gesù Cristo e dell’8 settembre ricorrenza della miracolosa Apparizione.
Più volte danneggiata da eventi bellici e rimaneggiata ancora nel 1742, assunse le forme attuali nel 1870.
Addossato allo slanciato campanile ricoperto di scardole policrome, l’edificio religioso presenta una facciata barocca, sulla quale sono state apposte negli anni ’80 del secolo scorso tre pannelli ceramici opera del prof. Alfeo Ciolli.
L’interno, a croce latina, possiede armoniose linee barocche; due cappellette laterali provviste di magnifici altari con relative icone secentesche in legno scolpite e finemente indorate e una cupola di elegante fattura.
Nei boschi della collina sovrastante Spineto, sulla strada che si inerpica dal canton Barengo verso la collina di Filia, si può ammirare un’antica Chiesa campestre risalente al XIV secolo.
Fonti storiche