Castello
Castello di Castellamonte
Scheda
Nome | Descrizione |
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Comune | Castellamonte (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | Strada del Castello, 4 - 10081 - Castellamonte (TO) |
Modalità di accesso | Accesso al piano strada |
Si può raggiungere a piedi in circa 10/15 minuti percorrendo la caratteristica via Conti di S. Martino, selciata a ciottoli e fiancheggiata da antichi palazzi nobiliari,oppure in auto (ma ci sono difficoltà di parcheggio) per la strada che porta a Castelnuovo Nigra.
Il Castello e’ preceduto da due imponenti porte in pietra, unici resti del primitivo edificio medioevale, in gran parte distrutto nella rivolta popolare dei Tuchini (1380- 1393). L’intero complesso fu poi rimaneggiato dai vari proprietari in particolare dai Conti Carlo e Amedeo Cognengo, nella prima meta’ del ‘600. Ad essi viene attribuita la chiesetta vicino al piazzale. Verso la fine dell’800, su progetto dell’architetto Formento, autore della chiesa parrocchiale, fu aggiunta la parte orientale in mattoni rossi, con merlatura ghibellina, seguendo la moda medioevaleggiante del tempo. Nella parte più antica, verso nord, sopra la porta d’ingresso, recentemente restaurata con molta cura, sono venuti alla luce interessanti affreschi dei secoli XV e XVI.
Dal piazzale antistante, cinto da una bella balaustra in terracotta, si gode uno dei più bei panorami sul Canavese. L’occhio spazia dai lontani Appennini liguri-piemontesi, oltre le colline di Torino, al Monviso, ai monti della Val di Susa e di Lanzo, sino alle propaggini del Gran Paradiso con la piramidale vetta del Monte Colombo, mentre alle spalle si ergono maestose e protettrici le cime dei monti Quinzeina e Verzel.
Scendendo verso le città, dopo il primo palazzo a sinistra, si può deviare nella suggestiva via Meuta, racchiusa tra mura e rientrare in centro, ammirando il bel pannello di piastrelle in terracotta modellate dai bimbi delle scuole canavesane e, poco dopo, nella piazzetta, sul lato est il palazzo ottocentesco, le decorazioni in terracotta del ceramista Angelo Barengo e, sul cornicione superiore due belle statue di Renzo Igne.