vai al contenuto vai al menu principale

Il comune di Unione Montana Valle Sacra appartiene a: Regione Piemonte (Apre il link in una nuova scheda)

Basilisco

Animale mitologico legato alle leggende popolari del comune.

Scheda

Nome Descrizione
Comune Cintano (Apre il link in una nuova scheda)
Indirizzo Strada Provinciale 59, 1
Web http://cintano.info/basilisco1.htm (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Il monumento è situato in una piazzetta dedicata lungo via Chiuminatto.
Il basilisco, anche detto basalisco, basalischio e basilischio, spesso confuso con la Cockatrice, è rappresentato come un serpente alato, che ha testa e zampe di gallo e occhi dallo sguardo che uccide. Il suo nome deriva dal greco antico e, secondo Plinio, ha probabilmente a che fare con il nome attribuito al velenoso serpente coronato, detto “ basiliskos ”, o anche “ regulus ” ( piccolo re ) per via delle macchie chiare che ha sulla testa che danno l’idea di una coroncina. Il primo basilisco nasce quando un vecchio gallo (nero) depone un uovo che viene covato nel letame da un serpente o da un rospo. Il basilisco dimora in grotte, sotterranei e pozzi, dove si dice custodisca tesori. Il suo soffio è velenoso e il suo sguardo mortale, ma lo si può sconfiggere mettendogli davanti uno specchio e facendolo così morire del suo stesso sguardo. Può anche essere ucciso dalle donnole.

Come la maggior parte di questi leggendari esseri misti, la figura del basilisco ha origini orientali. Secondo Plinio vive in Libia, ma è molto diffuso anche in Egitto. Nella Bibbia il basilisco compare come un serpente velenoso, mentre Isidoro di Siviglia lo definisce “ regulus volans ” e Ugo di San Vittore, nel suo libro dei salmi, lo chiama “ rex serpentium ” ( re dei serpenti ). In Occidente è Santa Ildegarda di Bingen ( 1098-1179 ) che, nel suo Physica, descrive per la prima volta il basilisco come un essere che nasce dall’ uovo di gallo o di serpente covato da un rospo. Anche Pierre de Beauvais sostiene che il basilisco nasce dall’uovo di un gallo e che per difendersi da lui basta mettersi sotto una campana di cristallo che non lasci passare il suo soffio avvelenato. Questa immagine è rappresentata su un capitello della chiesa di Vézelay.

Nel 1474 il Consiglio di Basilea condannò a morte un gallo di undici anni che, a quanto si diceva, aveva deposto un uovo. La bestia fu decapitata il 4 agosto, il suo corpo fu bruciato e anche il suo presunto uovo fu dato alle fiamme. Questi processi a carico di animali sono documentati più volte nella storia: essi venivano intentati soprattutto con la motivazione che il comportamento della bestia ( in questo caso il deporre uova ) era contro natura e quindi opera di Satana.

Una leggenda locale viennese parla di un basilisco che viveva in un pozzo della Schonlaterngesse, dove ancora oggi si può vedere la sua riproduzione.

Allegati

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2
Inserire massimo 200 caratteri

Questo sito utilizza i cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
Cliccando su "Accetto" acconsenti all'utilizzo di tutti i cookies.
Se rifiuti o chiudi questo banner potrai ugualmente consultare il sito ma alcune funzionalità potrebbero non essere disponibili.

Leggi la Cookies policy
Si tratta di cookies tecnici indispensabili al funzionamento del sito
Consentono di monitorare le visite al sito (statistiche) e per farti visualizzare messaggi pubblicitari coerenti con le preferenze ed i gusti da te manifestati durante la tua navigazione su Internet